Solo Modrunner, il podcast dedicato alla musica dei mod

Ill logo di Solo Modrunner

Solo Modrunner è un podcast dedicato alla musica amata dai mod, fonte preziosa di informazioni per chiunque sia legato alla cultura mod o abbia voglia di scoprire il movimento più affascinante di sempre.

La parola podcast è spesso utilizzata in riferimento ai programmi radio che vengono riproposti in un secondo momento su specifiche piattaforme. Ma, soprattutto negli ultimi anni, questo termine viene utilizzato anche per riferirsi a dei prodotti audio pensati esclusivamente per la fruizione su specifiche piattaforme come Spreaker, Spotify, ecc. Un po’ come una serie tv che viene trasmessa direttamente su Netflix, così un podcast audio può essere trasmesso direttamente su Spreaker senza passare, ad esempio, da una radio.

Negli ultimi anni sono tanti i prodotti interessanti affermatisi in Italia utilizzando il formato dei podcast. Tra questi emerge Solo Modrunner, che rappresenta un unicum nel suo genere.

Solo Modrunner è un esperimento estremamente significativo per due motivi: innanzitutto perché in Italia non esiste un “contenitore” di musica legata alla cultura mod autorevole come questo, e poi perché il formato scelto è il meno scontato è il più originale, quello del podcast appunto.

Questa “serie audio” è composta da episodi la cui durata si aggira attorno ai quattro minuti. Ogni puntata si concentra su un gruppo e una canzone amata dai mod. Il format è sempre lo stesso: una breve introduzione con la voce dello speaker, con un sottofondo del gruppo cui è dedicata la puntata, cui segue l’ascolto integrale di un pezzo. 

Punto di forza di Solo Modrunner è il saper conciliare esaustività e capacità di sintesi. Nonostante la descrizione sia molto coincisa, la capacità di incuriosire è sempre alta. Per chi è stato, nella propria vita, segnato dalla cultura mod l’ascolto di molte di queste puntate risulta emozionante. Inevitabilmente, si tratta anche di un’occasione per scoprire band finora ignorate.

C’è spazio anche per alcuni episodi in inglese, pensiamo ad esempio a quello dedicato agli Stone Foundation.

Ognuno, in base al proprio trascorso, si affezionerà maggiormente ad alcune puntate. Alcune di queste riguardano la musica ska, pensiamo in particolare a quella dedicata a One Step Beyond, a quella sugli Specials e infine a quella sugli Statuto.

Inevitabile poi rimanere affascinati da altri episodi legati in modo più specifico alla cultura mod. A tal proposito, segnaliamo la puntata sugli immensi Action (episodio 35), quella dedicata a Quadrophenia (episodio 31), quella dedicata agli Style Council di Paul Weller (episodio 17) o al britpop (episodio 10).

Per approfondire il fenomeno Solo Modrunner, abbiamo posto alcune domande al suo creatore @themodrunner.

Per condividere con tutti noi la tua passione e le tue conoscenze hai scelto il podcast, uno strumento che in Italia e all’estero sta vivendo un momento glorioso, ma inedito nel nostro “settore”. Da dove nasce la scelta di questo mezzo di comunicazione?

Da qualche anno mi sono “esposto” pubblicamente raccontando sulle piattaforme social in primis sul mio account instagram @themodrunner la mia vita da “mod”  e ho creato varie playlist su Spotify dedicate a tutti i generi amati da mods (una su tutte Mod gems for Mods, con 1000 brani). Nell’autunno 2019 sono stato contattato da un amico tra i fondatori di solo.fm, start up dedicata allo sviluppo di podcast fruibili esclusivamente da assistenti vocali come Google Home e Alexa (i cosiddetti smartcast) chiedendomi se ero interessato a fare qualcosa legato alla mia “ampia” e lunga conoscenza della cultura mod e dei relativi generi musicali e ho accettato con entusiasmo creando Solo Modrunner

I tuoi episodi sono autorevoli e fruibili allo stesso tempo. Sei mai stato tentato dal creare episodi più lunghi, ad esempio approfondimenti di un’ora su un tema specifico che ti è caro?

Il format attuale varia tra i 4-6 minuti principalmente per rendere la cosa fruibile in un tempo limitato e rimane molto legato alla musica anche nelle sue evoluzioni che sto apportando (interviste e utilizzo anche della lingua inglese oltre che italiana). Non ci avevo ancora pensato a un formato più lungo, ma grazie per l’idea, magari ne facciamo uno con te sulla musica ska.

Ci sono delle puntate che ami più di altre, o che ti sei divertito particolarmente a fare?

Accidenti, è come chiedere a un papà quale è il figlio prediletto. Non mi scorderò mai la prima puntata anche per lo sforzo “tecnico” per assemblarla. Poi ci sono puntate in cui racconto brevemente di me, come l’episodio 15, in cui parlo del mio “battesimo” con il Northern Soul; la prima puntata a due voci con Claudio De Rossi, un mod che ha creato un brand di abbigliamento molto conosciuto tra i mods, DNA Groove; la prima puntata in inglese con il mio caro amico di una vita sulla scena mod Irlandese, e l’intervista al cantante Neil Jones degli Stone Foundation, molto affabile e cortese. Come sempre, mi auguro che la mia migliore puntata sia la prossima.  

Che tipo di riscontri stai avendo?

Guarda, non sono in grado di capire se 3.500+ download delle prime 39 puntate siano tanti o pochi. Molti amici e i miei familiari mi stanno supportando, ricevo costantemente mail e messaggi di ringraziamento, con consigli e, come nel tuo caso, anche richieste per interviste. Sicuramente un forte stimolo è venuto dal network di relazioni estere e proprio questo mi ha fatto pensare di avviare i primi tentativi in lingua inglese. Devo essere sincero, dopo una naturale riluttanza ho capito che possono venire fuori cose molto interessanti e sono certo che tale scelta mi permetterà di incrementare il numero di ascoltatori e di riscontri.

Infine, per salutarci, dicci qualcosa che riguarda te il tuo legame con la cultura mod.

La domanda più ovvia e più difficile allo stesso tempo. Io sono mod, mi sento mod, respiro di mod, non posso fare a meno di tutto quello che la cultura mod ha creato in 60 anni, mi emoziono ancora per qualunque cosa che sia legata a essa, ho tantissimi amici mod. Credo che la cosa che mi lega così tanto al Mod-ism sia questa sua capacità di bilanciare il guardare avanti al futuro mantenendo un occhio a un passato irripetibile, lo spettro di azione ampio – pensiamo per esempio a quanti generi musicali siano apprezzati dai mods – e soprattutto, l’ossessione per lo stile (e non parlo solo di abbigliamento).

 

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