Cosmic Shuffling: lo ska decolla anche in Svizzera

La copertina di Cosmic Goes Wild, primo album dei Cosmic Shuffling

Può lo ska giamaicano, nato sulle rive delle calde ed esotiche spiagge caraibiche, attecchire in un contesto così diverso, così incredibilmente lontano come quello svizzero? Ma certo, e questo non soltanto perché oggi le informazioni, e quindi anche la musica, viaggiano in giro per il mondo con estrema facilità, ma anche perché suonare ska non è tanto una questione geografica, quanto piuttosto cogliere musicalmente un determinato stato d’animo. I Cosmic Shuffling, con il loro EP Cosmic Goes Down uscito l’ottobre scorso, ci riescono piuttosto bene.

Avevamo appena finito di scrivere della particolare connessione tra ska e i viaggi nello spazio, ed è quindi naturale proseguire con questo quintetto ginevrino che ci offre un lavoro in 12″ composto da quattro brani in stile rocksteady e riarrangiato in chiave moderna. L’EP è prodotto dalla Fruit Records, una casa discografica ormai affermata nell’ambito della musica giamaicana.

Passiamo alle presentazioni: Mathias Liengme con piano, organo e percussioni, Primo Viviani al basso, Loïc Moret alla batteria, Anthony Dietrich Buclin al trombone e Basile Rickli al sax. Tutti ad accompagnare con strumenti e voci, il cantante Leo Mohr, che oltre ad avere una voce veramente adatta alla situazione ha una somiglianza impressionante con l’attore comico Zach Galifianakis. Perdonate la digressione demenziale.

I Cosmic Shuffling

In questo loro primo lavoro i Cosmic Shuffling dimostrano di avere capacità tecniche notevoli e il coraggio necessari per suonare e interpretare un genere così difficile da riproporre oggi, in un contesto geografico tra l’altro non storicamente avvezzo alle sonorità giamaicane.

Cosmic Goes Down è introdotto ottimamente da Ponce Pilate, un brano strumentale dal titolo biblico che lascia ampia libertà ad assoli di sassofono e ci permette di entrare subito nell’atmosfera giusta. Subito a seguire il brano più retrò del disco, Chocolate Girl, romantico e dolce rocksteady tutto da gustare, che mette in mostra le abilità canore di Leo Mohr.

Sulla scia del precedente arriva un altro brano che ti fa dondolare la testa a occhi chiusi, immaginando luoghi e tempi lontani. Stop Right Now si potrebbe tranquillamente confondere in un cofanetto di vecchi brani ska rocksteady anni ’60, grazie anche all’ampio spazio dato all’organo all’interno di questa evocativa terza traccia.

Cosmic Goes Down conclude in bellezza con quello che è forse il loro pezzo più rappresentativo: Don’t Hold Me Back mette alla prova le abilità vocali e interpretative di Mohr e, diversamente dai più tranquilli brani precedenti, costringe ad alzarci dalle sedie e a ballare energicamente.

Per rendere ancora più credibile questo tuffo nel passato, le quattro tracce dell’EP sono state registrate con pochi microfoni a nastro e mixate in analogico secondo la tradizione. Ai Cosmic Shuffling si sono aggiunti Gregor Vidic al sax, Thomas Florin alla tromba, Josu Santamaria e Roberto Sanchez alle chitarre ritmiche, per dare all’album un suono ancora più suggestivo e completo.

In Italia i Cosmic Shuffling hanno già suonato al Lago Verde vicino Livorno lo scorso 2 settembre, a noi non resta che sperare di rivederli qui e che continuino a tenere vivo il ritmo in levare con tanta abilità e passione.

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