Gal Songs Only, recensione e streaming del primo ottimo album de Le Birrette

La copertina del primo album de Le Birrette, Gal Songs Only

Un assaggio dell’attitudine e del talento de Le Birrette ci era stato offerto poco più di un anno fa con il singolo Mr. A / Blue Skies. Pur essendo un buon lavoro, a seguito di quel singolo era prevalsa l’insoddisfazione per non aver avuto la possibilità di approfondire un discorso che si faceva musicalmente interessante.

Per una giovane band, il primo album rappresenta la sfida più grande. Nel caso de Le Birrette questa sfida ha preso il nome di Gal Songs Only ed è stata superata nel migliore dei modi. Innanzitutto perché il talento emerge soprattutto sulla lunga distanza, e dieci canzoni non sono poche, poi perché la quantità e la qualità degli inediti, tutti ben riusciti, è notevole e decisamente superiore rispetto a quanto non facciano, mediamente, le altre band ska italiane (qui gli inediti sono sei su dieci tracce complessive), infine perché le cover presenti, pur essendo cover, hanno un sapore fresco, nuovo.

Se si è ascoltato Mr. A / Blue Skies non si può non rimanere felicemente sorpresi quando parte l’ascolto di Gal Songs Only. Si nota immediatamente che il disco è stato prodotto in modo diverso e che il suono è cambiato, molto più pulito, capace di offrire una distinzione più chiara dei contributi individuali senza perdere di compattezza, e questo è un fatto fondamentale. Per chi non lo sapesse, infatti, Le Birrette sono ben dieci, e la varietà di strumenti presenti è notevole.

La traccia d’apertura di Gal Songs Only è Jamaican Night. Per Le Birrette questo pezzo ha probabilmente un valore speciale, non solo perché apre il loro primo album, ma anche per il contenuto. Jamaican Night descrive infatti l’esperienza delle ragazze in Giamaica, che nel 2017 sono state in tour nell’isola. Dal punto di vista dell’ascoltatore, questa canzone è la partenza perfetta. È sicuramente una delle più energiche dell’album, e mette in evidenza la bellezza del nuovo suono de Le Birrette. Le tastiere e i fiati sono coinvolgenti, la chitarra ha un suono ipnotico, la voce è limpida, il ritmo gioioso. Dalla traccia d’apertura è stato tratto il primo video di Gal Songs Only, un’animazione da guardare più volte per cogliere tutti i rimandi alla storia dello ska, del rocksteady e del reggae presenti.

Let Me Stay è una splendida canzone d’amore e oltre a essere il pezzo più emozionante del disco è sicuramente uno dei suoi migliori, con una dolcezza che si pone a metà strada tra Phyllis Dillon e Beatles. Qui il merito è soprattutto della voce e dei riuscitissimi cori, associati ad un sottofondo un po’ malinconico che ci culla per tutta la durata di Let Me Stay.

Wounded Man è uno ska aggressivo perfettamente in linea con la parte lirica, che racconta di uno stupro e della voglia di vendetta da esso derivante. In Wounded Man cominciamo a gustare di più i due sax che dettano legge per tutta la canzone.

Con Love and Affection incontriamo la prima cover di Gal Songs Only, che riprende l’omonima dei Wailers. L’introduzione regala un po’ di attesa con una parte esclusivamente vocale che passa la palla alle percussioni, che danno poi il via allo ska più ballabile dell’album. In questa fase un ruolo importante lo gioca il flauto traverso, che fa capolino frequentemente e allegramente. Nella seconda parte della canzone c’è spazio per un altro incredibile assolo di sax.

Gimme Some Love è ancora amore, un reggae morbido ed estatico, mentre con Rise Up cambiano gli argomenti e i toni, che si fanno più radicali e mettono in evidenza l’anima più politica della band bolognese. La settima traccia ci presenta Eclisse Twist di Mina rivisitata in uno ska puro e deciso.

Miss Solo, pur essendo una cover, è sicuramente uno degli apici dell’album. Con Miss Solo Le Birrette fanno un qualcosa di simile a quello che i Madness avevano fatto con One Step Beyond di Prince Buster: riprendono un classico della musica giamaicana, accelerandolo, rendendolo più intenso e fruibile. Qui non siamo a Camden ma a Bologna, ma il risultato è ugualmente esaltante, perché nella cover che riprende Mr. Solo di Tommy McCook viene fuori tutto il talento della band, in modo indiscutibile e definitivo. Sorretto da una solida linea di basso, lo ska di Miss Solo dà a tutte Le Birrette l’opportunità di esprimersi al meglio. Ecco allora che possiamo apprezzare l’alternarsi degli assoli del sax contralto e tenore, così le tastiere e soprattutto il fascino discreto ed elegante del flauto traverso.

A chiudere Gal Songs Only sono la minacciosa e bellissima Mantis, e infine l’inquieta cover di Never Let Go di Carlton and the Shoes.

Gal Songs Only è uno dei migliori album usciti in italia in ambito ska, rocksteady e reggae negli ultimi anni. Il riscontro che Le Birrette stanno avendo conferma quest’impressione, e l’affluenza nella presentazione al Vag 61 di Bologna lo ha dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno.

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