Return of Judge Roughneck, il nuovo disco di Neville Staple

Return of Judge Roughneck, il nuovo disco di Neville Staple

L’ultimo album di Neville Staple, Return of Judge Roughneck, uscito lo scorso Febbraio, è un inno alla nostalgia: a farla da padrone sono gli omaggi agli anni d’oro dello ska giamaicano e del 2 tone inglese. Toasters degli Specials durante il periodo di maggior successo della band, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, con un paio di altre parentesi nei decenni successivi, Neville Staple è uno dei simboli maggiori del legame tra l’Inghilterra e la Giamaica. La sua vita, affascinante e per nulla noiosa, è stata raccontata nel dettaglio nella sua autobiografia Original Rude Boy, pubblicata in Italia nel 2012 ed edita da Shake Edizioni. Dopo gli Specials Neville Staple ha sperimentato anche la carriera solista, Return of Judge Roughneck & Dub Specials (questo il nome completo dell’album) esce per Cleopatra Records a distanza tre anni dal suo ultimo lavoro. Nel disco si alternano pezzi originali ed una serie di cover di alcune celebri canzoni legate alla tradizione ska. La seconda parte è dub.

Non serve molto per comprendere le caratteristiche di questo disco: già con il primo pezzo omonimo le atmosfere richiamano completamente quelle dei primi due album degli Specials, al punto che il brano potrebbe tranquillamente far parte di un trentatrè di fine anni ’70 o inizio anni ’80 della celebre band 2 tone. Ascoltandolo viene in particolare da pensare a Gangsters. Return of Judge Roughneck è anche il primo singolo estratto, da cui è stato tratto un video.

Dopo il primo pezzo ne arriva uno che tocca direttamente il cuore: Bangarang, capolavoro di Lester Sterling & Stanger Cole, che negli ultimi decenni si è guadagnato numerose cover, quella più recente e maggiormente degna di nota è della Lee Thompson Ska Orchestra. La versione del nostro rude boy è in pieno stile Specials. Siamo ancora al secondo pezzo ma abbiamo già capito che Neville non ne vuole sapere di rinnovarsi: ha un passato glorioso, ed a quello rimane fermamente ancorato, d’altronde se lo può permettere. Si prosegue tra pezzi più o meno degni di nota, non passa inosservata Crime Don’t Pay, arriva poi la bellissima la versione di Gang Fever e poi quella di Sweet Sensation, storico ed emozionante capolavoro dei Melodians. Il momento più bello si ha con Enjoy Yourself, qui in una versione più pulita rispetto a quella che Neville Staple eseguiva con gli Specials, contenuta in More Specials del 1980. In questo caso l’inno di Prince Buster assume un colorito più moderato musicalmente ma molto più emotivo, e si adatterebbe bene ad un caffè jazz. Degna di nota, in questa traccia, la parte fiati. Dopo Enjoy Yourself, apice dell’album, si parte con il dub e qui bisogna essere veramente appassionati per proseguire senza storcere il naso. Questi album così incomprensibilmente corposi che usano il dub come riempitivo sono, dal punto di vista di chi scrive, difficili da apprezzare pienamente. Una scelta stilistica simile è stata fatta dagli Skatalites con il loro ultimo lavoro Platinum Ska.

Return of Judge Roughneck è un album che sicuramente non lascerà il segno, ma il suo autore si guadagna comunque una nota di merito, per aver creato un prodotto discreto e per aver mantenuto la sua integrità a distanza di tanti anni. L’augurio è che questo disco, piacevole ma non memorabile, serva almeno a rivedere Neville Staple in tour, magari in Italia.

 

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