Zighidà è il più apprezzato album degli Statuto, ha contribuito ad allargare il pubblico dello ska in Italia e sarà ristampato in edizione speciale per i 25 anni appena compiuti.
“Il 21 Aprile 2017 uscirà per la Universal l’edizione deluxe di ‘Zighidà’, con tante sorprese a dir poco clamorose che lo renderà veramente imperdibile per tutti voi. E dalla sera stessa inizierà il tour ‘Zighidà 25’, il nostro nuovo show diviso in due parti: una con gli storici brani di quell’album e l’altra con quelli più conosciuti di tutti gli altri dischi”, così scrivono gli Statuto sul loro profilo Facebook, annunciando il ritorno di Zighidà in occasione del 25ennale. E’ allora il caso di prepararsi a quest’uscita riscoprendo l’album.
Degli Statuto a Sanremo ci siamo già ampiamente occupati, non vale lo stesso per l’album che uscì a seguito della partecipazione. Zighidà è il terzo lavoro degli Statuto, fu pubblicato dalla EMI nel 1992 raggiungendo ottimi risultati di vendite e di classifica. È un’opera imprescindibile per tutti gli appassionati di ska, per coloro che sono interessati alla cultura mod italiana, e soprattutto per i fans del gruppo torinese. Nonostante ciò, Zighidà non può essere considerato un vero e proprio disco di inediti, perchè contiene ben nove rifacimenti di vecchie canzoni del gruppo, provenienti da Vacanze del 1989 e da Senza di Lei del 1988. Sebbene esprima molteplici influenze musicali, questo disco include anche alcuni dei pezzi ska più puri della mod-band. Si tratta di un irresistibile concentrato di energia che porta con sé l’equilibrio perfetto di tutto ciò che ha caratterizzato gli Statuto nei loro oltre 30 anni di carriera: vita di strada ed impegno sociale, sottocultura e divertimento.
La traccia d’apertura è omonima, si entra direttamente nel vivo con una canzone molto carica. Si rallenta musicalmente ma si aumenta emotivamente con Piazza Statuto, canzone dedicata alla piazza da cui gli Statuto prendono il loro nome. Abbiamo vinto il Festival di Sanremo è il pezzo più celebre della mod-band, tagliente ed ironico nei confronti di un festival cui gli Statuto devono grossa parte della loro popolarità e nel quale hanno tentato di ritornare, senza successo, negli ultimi anni. Con questa canzone il gruppo torinese entrò nella “Top 10” dei singoli più venduti in Italia. Zighidà prosegue con Senza di lei, che è in assoluto uno dei pezzi migliori degli Statuto. Ad ascoltarla distrattamente sembrerebbe una canzone d’amore, ma si tratta in realtà di un pezzo che affronta sottilmente l’argomento eroina. Questa canzone è un rifacimento di un brano presente proprio nell’album Senza di lei del 1988, la versione originale vantava il prestigioso assolo di James Taylor all’organo Hammond.
Piera è divertente e coinvolgente quanto banale, Ghetto è invece un capolavoro, una canzone le cui parole riescono a dire tantissimo sui ragazzi di strada, in un pezzo particolarmente rabbioso, dall’enorme valore sociale. La prima apparizione di Ghetto si ha nel 1988, come quinta traccia di Vacanze, primo disco in studio degli Statuto. Di seguito il brano nella sua versione originale.
Balla era la traccia d’apertura di Vacanze, Moskowska è invece uno degli apici compositivi degli Statuto, una canzone che non ti aspetteresti da un album come questo: sono forti ed evidenti, nelle atmosfere e nella musica, gli omaggi all’Unione Sovietica. Quando quando quando è una cover del celebre pezzo di Tony Renis. Arriva poi il momento di Ragazzo ultrà, tra i più bei brani che gli Statuto abbiano mai scritto: amato dagli ultras di ogni fede, è una canzone unica che si caratterizza per la sua appassionante sincerità. Glorioso l’assolo di sax centrale.
Non farmi ridere è la traccia che risalta meno se messa a confronto con le altre di quest’album, Le-U è invece degna di nota: contiene dei riferimenti ai fatti di Piazza Tienanmen del 1989 ed è un pezzo molto coinvolgente e ballabile, il suo ritmo ska è travolgente. Seguono Libero e Baciami baciami, quest’ultimo affronta l’argomento mafia. Il finale è col botto: Qui non c’è il mare è, dopo Abbiamo vinto il Festival, il brano di maggior successo contenuto in quest’album.
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