Comprendere la storia della musica giamaicana vuol dire anche provare a capire quali sono le figure che ne hanno creato l’industria discografica. Stanley Motta è stata la prima tra queste.
Nello scorso secolo, molto prima dell’avvento dello ska, del reggae ed anche dell’era dei sound system, la musica che dominava in Giamaica era il mento. Una musica tipicamente rurale, fusione di elementi africani ed europei, non distante musicalmente dal calypso di Trinidad, ma allo stesso tempo da esso distinta. Con il tempo, grosso modo a cavallo tra gli anni ‘30 ed i ’40, il mento assunse una forma più moderna ed urbana, dato che iniziò ad essere suonato anche da musicisti formatisi nelle numerose jazz band dell’isola che si esibivano prevalentemente negli hotel per turisti. In ogni caso, fino alla fine degli anni ’40, il mento era rimasto un’espressione musicale prettamente folk, popolare, ad appannaggio degli strati bassi della popolazione giamaicana. Oltretutto, veniva trasmesso solo per via orale, perchè sull’isola non esisteva la possibilità di incidere dischi in maniera professionale, fatta eccezione per alcune emittenti radio che ogni tanto registravano tracce con lezioni di storia giamaicana, racconti folkloristici e raramente la voce di qualche cantante.
Per approfondire, è interessante la raccolta Mento Madness, Motta’s Jamaican Mento: 1951-56.
Fu così che all’inizio degli anni ’50 emerse la figura di un uomo che, in prospettiva e col senno di poi, si è rilevata di enorme importanza per la storia musicale e culturale giamaicana: Stanley Motta. Di lui possiamo affermare, senza possibilità di smentita, che fu il vero pioniere dell’industria discografica giamaicana. Stanley Motta fu creatore e possessore di uno dei primi, se non proprio il primo, studi di registrazione dell’isola.
Ma andiamo con ordine. Chi era Stanley Motta? Si sa che, nato a Kingston nel 1915, proveniva da una famiglia di imprenditori che, tra i vari business, gestiva dal 1932 un negozio di elettrodomestici e di materiale elettrico. Fu sua, però, l’intuizione di aprire uno studio di registrazione di dischi nel 1951, in un tempo in cui, come abbiamo detto, non ne esistevano di professionali in Giamaica. Questo primo rudimentale studio era situato in Hanover Street, a Kingston, e diventò ben presto anche la sede della prima etichetta discografica giamaicana, la M.R.S., Motta’s Recording Studio. Quest’etichetta fu una vera e propria rivoluzione: per la prima volta, i tanti artisti di mento e di calypso dell’isola avevano la possibilità di registrare le proprie canzoni e di non lasciare che andasse perduta la loro arte e la loro cultura popolare.
A livello di curiosità, il primo disco rilasciato dall’etichetta fu un 78 giri di Lord Fly, con un medley di pezzi mento e calypso.
Ed è, inoltre, degno di nota che nella band di quella prima registrazione militava al clarinetto Bertie King, un allievo della gloriosa Alpha Boys School, che avrebbe poi intrapreso una fortunata carriera da jazzista in Europa. Egli fu di fondamentale importanza in quelle prime pioneristiche fasi: dato che sull’isola non esisteva nessuna struttura per fare mastering, per stampare cioè grandi quantità di vinili, fu grazie al suo aiuto, ed ai suoi preziosi contatti in Inghilterra, che Stanley Motta poté mandarvi i dischi in acetato e ricevere le preziose copie da immettere sul mercato.
Invece, il primo disco prodotto in Giamaica ad essere pubblicato in Inghilterra fu, nel 1952, uno della band di calypso The Ticklers con il brano Glamour Gal, che riscosse un certo apprezzamento oltreoceano.
Inizialmente, a dire il vero, in Giamaica l’interesse per i dischi era limitato dato che la povera gente, che stentava a guadagnarsi il pane, non poteva chiaramente permettersi l’acquisto di un grammofono per ascoltare la musica e la nascente borghesia nera vedeva quelle produzioni come musica rurale e rozza, per cui se ne teneva alla larga, prediligendo il più rispettabile jazz americano.
Fu, però, la nascente industria del turismo a fungere da propulsore per il business dei 78 giri: i turisti che venivano dagli Stati Uniti o dall’Europa e che volevano portarsi a casa un souvenir del viaggio ai Caraibi, oltre alla classica camicia fiorata, iniziarono a mettere in valigia anche alcuni dischi di musica folk locale.
Tra i cantanti che incisero per Stanley Motta ricordiamo i mitici Count Lasher, Monty Reynolds, Eddie Brown, Alerth Bedasse, Jellicoe Barker, Lord Composer, Lord Lebby, Lord Messam, Lord Power, and Lord Melody. Inoltre per quelle registrazioni lavorò anche come musicista gente che avrebbe fatto la storia della successiva musica giamaicana: Roland Alphonso, Ernest Ranglin, Laurel Aitken, Lord Tanamo, Rico Rodriguez, Theophilus Beckford.
Anche se la storia dell’etichetta discografica si chiuse già nel 1957, Stanley Motta non limitò ad essa la sua influenza ed importanza in campo musicale: il suo negozio di elettronica, negli anni ’60, fu uno tra i più accreditati ed affermati fornitori di materiale per i sound system di Kingston, vendendo amplificatori, speaker e ogni tipo di apparecchio di registrazione. Possiamo quindi affermare che senza l’intraprendenza di Motta, sin dall’inizio degli anni ’50, la musica giamaicana non sarebbe certamente stata la stessa.