Platinum Ska, The Skatalites: recensione

Platinum Ska è il nuovo album degli Skatalites ed è uscito a fine agosto 2016. Non è facile dare al proprio pubblico qualcosa di nuovo e soddisfacente quando si ha alle spalle un passato glorioso – ma ingombrante – come quello con cui si ritrovano a fare i conti gli Skatalites.

Platinum Ska è il diciassettesimo album in studio degli Skatalites. La band attuale conta un solo componente originale, Doreen Shaffer. Tutti gli altri musicisti sono molto più giovani e, con poche eccezioni, provengono dalla scena jazz newyorkese. Una band che poco o nulla ha di giamaicano. Nonostante ciò, il livello musicale è sempre alto, dal vivo e in studio. In effetti avevo già parlato due volte degli Skatalites, sia attraverso l’intervista al tastierista Ken Stewart, sia con il live report del loro concerto di agosto 2016 in Salento.

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Platinum Ska rappresenta un caso unico nella discografia degli Skatalites, in quanto si configura come un doppio album che contiene, idealmente, un’ampia “facciata” Ska ed un’ampia “facciata” dub. Gli Skatalites si erano già confrontati con il dub nel 2001, ma non avevano mai osato un esperimento così. Il risultato è un lavoro che ha degli ottimi momenti, ma complessivamente si percepisce come non lineare e dispersivo. Questo perchè si ha l’impressione di avere a che fare con due album diversi, che replicano però le stesse canzoni, ognuna delle quali ha due versioni. Le prime nove canzoni sono Ska, le restanti dub.

Chi da quest’album si aspetta la carica ed uno Ska energico rimarrà deluso: a prevalere sono delle atmosfere relativamente lente ed a tratti malinconiche. Platinum Ska si presta di più ad un ascolto rilassato che al ballo.

Il primo pezzo di Platinum Ska è Calabash, un godibile ed allegro Ska da sottofondo, che non lascia il segno. La seconda traccia, e primo singolo estratto, è Requiem for Rico, dedicata al leggendario trombettista Rico Rodriguez che si è spento nel 2015 all’età di 80 anni. E’ una bellissima canzone, una delle migliori dell’album, che riesce a trasmettere, pur senza l’uso delle parole, tristezza per la morte di Rico.

La terza traccia è Consider Me, cantata dall’eterna Doreen Shaffer. E’ l’apice di Platinum Ska. Abbiamo a che fare con una specie di preghiera in musica. E’ l’unica traccia a ripetersi addirittura tre volte all’interno dell’album: oltre alla versione Ska e alla versione dub, c’è anche una versione “dub vocal alt”. Gran pezzo, ma probabilmente la “tripletta” non era necessaria.

Le successive Stomping Ground e Midnight Maneuvers sono abbastanza anonime. Family Matters è invece una delle canzoni migliori: la melodia è orecchiabile e immediata, l’uso della tromba originale.

Chiudono la parte Ska di Platinum Ska la mediocre Summer Daze, dalle atmosfere reggae, e le buonissime Road Life e Bamako Ska.

Dalla decima traccia in poi ampio spazio al dub. Ben dieci canzoni che ripercorrono e riesplorano tutto ciò che si è precedentemente ascoltato.

Qui Platinum Ska in streaming integrale.

 

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