E’ uscito a Gennaio 2016 il nuovo album della Mod-band torinese Statuto. Si chiama Amore di Classe, è il loro primo concept ed è composto da 12 canzoni.
Gli Statuto hanno alle spalle più di 30 anni di attività. Sono principalmente associati alla musica Ska, ma sono influenzati da sonorità anche molto diverse tra di loro. Periodicamente, infatti, gli Statuto si sono allontanati dal genere che maggiormente li contraddistingue per esprimere il loro ampio interesse per la musica legata al mondo della sottocultura Mod.
Così fu, ad esempio, con Canzonissime nel 1996 (uno dei loro album migliori) oppure con Tempi Moderni nel 1997. Quest’ultimo, in particolare, fu segnato dall’esplosione Brit-pop. Nel 1999 gli Statuto riabbracciarono la musica Ska, con RiSkatto, ma negli ultimi anni lo Ska è ampiamente passato in secondo piano. Gli ultimi album, infatti, rappresentano un interessante mix di influenze. Ciò è avvenuto, soprattutto, con Un Giorno di Festa (2013). Il nuovo album, Amore di Classe, conferma questa direzione ma lo fa in modo nuovo. Si tratta infatti di un concept che richiama in modo abbastanza esplicito il capolavoro dei The Who Quadrophenia, album a cui gli Statuto sono da sempre legati (leggi il live report del concerto dei The Who all’Unipol Arena di Bologna).
Amore di Classe è il più ambizioso lavoro degli Statuto. Nel complesso si tratta di un buon album, che da il meglio nella prima parte con le cinque canzoni iniziali. Dalla seconda metà in poi si ha un netto calo, con qualche eccezione. Ciò non stupisce: sostenere un ritmo alto per 12 tracce, dovendo raccontare una storia vera e propria, non è facile. Per questo il lavoro degli Statuto rimane notevole ed apprezzabile, pur con i limiti citati.
L’album è stato prodotto da Max Casacci e Rudy di Monte.
Amore di Classe contiene 12 canzoni, consequenziali tra di loro, che raccontano la difficile relazione tra un mod proveniente dalla classe operaia, Adamo, ed una ragazza benestante, Eva. Il tutto contornato dall’antagonismo politico e da un’atmosfera metropolitana, quella di Torino. Si tratta di una storia “nazionalpopolare”: semplice, immediata, sempre attuale. La storia è a lieto fine nonostante contenga un messaggio che è, sotto un certo punto di vista, profondamente pessimista: la relazione tra due persone che si amano è difficile, se non impossibile, quando la loro classe sociale è differente.
Ascolta Amore di Classe in streaming.
L’album parte con Ouverture, traccia strumentale. Poi c’è l’energica Batticuore, primo singolo estratto, accompagnato da un video.
Si prosegue con Ritmi di Metropoli, unica traccia dell’album che richiama le origini musicali degli Statuto, in particolare il 2 Tone Ska. Catturami è il secondo singolo estratto. Amore di Classe, traccia che da il nome all’album, è la migliore del disco ed una delle canzoni più belle che gli Statuto abbiano mai scritto. Il pezzo è valorizzato anche dalla presenza degli archi di Davide Rossi. Con Pubbliche Virtù e Non Sei Lei l’abum comincia a calare, per poi riprendersi un pò con Non sarai tu a Cambiare il Mondo e Devi Riderci Su. Corri Adamo è invece una traccia abbastanza anonima, mentre con Cosa Conta e Questa è la Felicità si ha una buona chiusura.
Dopo 30 anni gli Statuto continuano a regalare dei buoni lavori, anche se sembrano essere lontani i tempi delle loro folgoranti ed energiche canzoni Ska. Per quanto mi riguarda va benissimo lo stesso: la staticità non fa parte della vita, figuriamoci della musica. Apprezzo le band che hanno il coraggio di essere “in divenire”, di essere fedeli a se stesse anche a rischio di deludere una parte del proprio pubblico.