Sono passati più di 50 anni da quando alcuni musicisti del calibro di Tommy McCook, Rolando Alphonso e Don Drummond fondarono gli Skatalites. Oggi gli Skatalites continuano ad esistere ed a fare concerti, anche se della formazione originale non è rimasto quasi nulla, eccetto la splendida voce di Doreen Shaffer.
Il So What Festival
E’ il 5 Agosto 2016 ed a Melpignano, in Salento, provincia di Lecce, si tiene la terza edizione del So What Festival. Si tratta di una giovane realtà salentina che associa musica, cultura e solidarietà.
Quest’anno tutto il ricavato della prima giornata, con ospiti gli Skatalites, è stato devoluto ad Emergency. L’inizio dei concerti è stato preceduto da un interessante dibattito in cui si è discusso dei dieci anni del Programma Italia di Emergency, di lavoro, di diritti e di accoglienza in Italia. C’è stato poi lo spettacolo teatrale Viaggio Italiano di Mario Spallino. Entrambi questi eventi introduttivi hanno riscontrato una buona partecipazione di pubblico.
Durante il soundcheck ho intervistato Ken Stewart, tastierista degli Skatalites da 28 anni ed attuale loro manager.
Il live
I concerti della prima giornata del So What Festival cominciano intorno alle 22:30. Lo scenario è suggestivo ed è quello dell’ex convento degli Agostiniani, luogo che da diversi anni ospita anche la Notte della Taranta.
Aprono le danze Tobia Lamare & 54Songs Band, e poi i salentini Boundless Ska Project. Sia in apertura che in chiusura c’è stata la ricercatissima selezione musicale di Dj Bolevskij, da Bologna.
L’esibizione degli Skatalites comincia intorno alle 00:30. E’ il gruppo che più di tutti ha contribuito a diffondere lo Ska, dando anche il nome a questo genere. Ma pur trattandosi di una band nata nel 1963, l’età media è bassissima. Gran parte dei musicisti originali sono infatti deceduti, ed i componenti attuali vengono soprattutto dalla scena Jazz di New York. Ma quando il concerto comincia la sensazione di sorpresa scompare per lasciare spazio all’entusiasmo. Il primo pezzo è infatti il glorioso Freedom Sounds, canzone con cui gli Skatalites aprono tutti i loro live da un po’ di anni a questa parte. Il pubblico comincia a muoversi, l’atmosfera è gioiosa. Si prosegue con vari pezzi strumentali, tra cui Music is My Occupation e Latin Goes Ska. Molti momenti fanno emergere i talenti individuali dei vari componenti, in particolare con gli assoli di basso di Val Douglas, icona della musica reggae che in passato ha collaborato anche con Peter Tosh e Bob Marley. Ma il più “carico” tra tutti sembra essere il tastierista Ken Stewart.
A metà concerto sale sul palco Doreen Shaffer, probabilmente la figura femminile della musica Ska più importante di sempre. E’ bellissimo rivederla sul palco. Vengono eseguiti alcuni classici come Sugar Sugar, My Boy Lollipop, Can’t You See, Nice Time (miglior momento della serata a mio parere), Simmer Down.
Dopo l’intervento di Doreen Shaffer si lascia spazio di nuovo alla musica strumentale. E’ la volta di Guns of Navarone: il pubblico è in delirio e la canzone viene “rivisitata” gloriosamente da alcuni tifosi leccesi lì presenti.
Il concerto si avvia verso la chiusura, torna sul palco Doreen Shaffer con You’re Wondering Now, e poi si chiude con Phoenix City, Eastern Standard Time e Garden of Love.
E’ stata una grande serata in cui musica e solidarietà si sono incontrate. Forse gli Skatalites, oggi, possono quasi considerarsi una cover band. Ma i loro live continuano a funzionare. Personalmente sono felice che questa band continui a portare in giro per il mondo, con tantissimi concerti ogni anno, il sound ska delle origini.