E’ uscito il primo album di PoisonIvies and the Steady: si chiama Look Mom No Boogie e contiene 16 tracce in cui convergono varie influenze musicali, dal Rock’n’roll, al Rockabilly, fino allo Ska.
Ho scoperto PoisonIvies and the Steady con un loro concerto dal vivo. Era il Febbraio 2015 a Bologna, Look Mom No Boogie non era ancora uscito. Il live mi piacque molto: fui colpito dal suono, dal mix vincente di influenze, dalla carica della band ma soprattutto da quella delle due voci femminili: Antonella ed Eleonora. Da allora ho seguito il gruppo sulla pagina Facebook, aspettando l’uscita dell’album, che è arrivata solo a Maggio scorso. Ho immediatamente apprezzato Look Mom No Boogie: un album che, seppur composto principalmente da cover, riesce a far emergere la qualità della band, con delle rivisitazioni orecchiabili ed originali. Si parte con Poison Ivy dei Coasters e si chiude con Shame and Scandal, classico brano della tradizione calypso giamaicana. Al centro dell’album c’è Ready Steady, pezzo scritto da Antonella. Ma il momento che personalmente preferisco è la splendida cover di Will You Still Love Me Tomorrow, canzone del 1960 scritta da Gerry Goffin e Carole King.
Ho avuto modo di conoscere i PoisonIvies and the Steady a Bologna a inizio 2016, ma recentemente ho incontrato alcuni di loro nella città in cui risiede quasi tutta la band: Reggio Emilia. In quest’occasione ho potuto fare due chiacchiere con Antonella (voce) e Wainer (contrabbasso).
Presentatevi.
Antonella e Wainer, mente e cuore di PoisonIvies and the Steady. Adoratori di Rock’n’roll, Rhythm and blues, Ska, Rocksteady, Exotica (più oscuro è meglio è, e se c’è anche una pennellata di Cramps non lo diamo a nascondere).
Wainer Rimondini: contrabbassista e cantante, ha un passato di tutto rispetto come cultore e musicista Rockabilly, a partire dalla prima band The Jailors (1989), poi T Model Boogie con Antonella alla voce (2002), Wheels Fargo and the Nightingale (2006) ed ora PoisonIvies and the Steady (2012).
Antonella Tambakiotis: è un’ostinata tatuatrice di successo dal 1992 (non fate i calcoli dell’età!). Ha un passato artistico che va dalle illustrazioni per le fanzine dei centri sociali, a quello di musa e modella di artisti del fumetto come Roberto Baldazzini e Franco Saudelli, fino al ruolo di attrice nel film Radiofreccia (1998). Infine, il curriculum musicale come “urlatrice” e poi cantante. Sempre autodidatta.
Gli altri componenti di PoisonIvies and the Steady sono Eleonora alla seconda voce, Polly Partisan alla chitarra, Memphis sax tenore e Franz alla batteria. Siamo tutti della zona compresa tra Reggio Emilia, Mantova e Ferrara.
E’ appena uscito il vostro primo disco, Look Mom No Boogie, ed a breve uscirà il vostro primo 45 giri. Descriveteci questi lavori. Siete carichi? Soddisfatti di ciò che avete fatto?
I sedici brani di Look Mom No Boogie ci hanno reso molto contenti, perché siamo riusciti a infilarci un compendio delle nostre influenze e delle impressioni che vogliamo lasciare al pubblico dei nostri live. Il titolo è volutamente polemico nei confronti della scena rock’n’roll che a volte si ritrova asfissiata da un finto purismo che purtroppo nasconde un filo di ignoranza musicale. Con questo disco è chiarissima l’intenzione di scuotere il gusto generale e le coscienze verso un’apertura che solo i veri possessori di un background di sottocultura musicale hanno. Insomma, chi non è stato un “rockettaro” vero e non è cresciuto con la conoscenza spontanea di questi stili, tra loro strettamente legati, non esprima giudizi. Il nostro personale concetto di controcultura musicale è sintetizzato nel logo S.R.A.P. (Skank’n’Roll Against Pregiudice) che trovate all’interno del bootleg.
Il disco vuole riprodurre lo stile e le sonorità delle band Rhythm’n’blues e Ska di fine anni ’50 e inizio anni ’60. E’ il periodo che piace a noi, e direi che ne siamo pienamente soddisfatti: abbiamo registrato in presa diretta tutta la base d’accompagnamento e buona parte degli assoli. In questo modo l’impatto sonoro risulta molto più vintage, anche in digitale (su vinile, l’illusione sarà perfetta!). Anche le voci sono state registrate in contemporanea con un unico microfono. Il tutto rigorosamente in Mono!
Il vinile sarà 7” EP con quattro pezzi: il nostro inedito Ready Steady (Antonella Tambakiotis), più tre pezzi non presenti sul CD. Il tutto sull’etichetta indipendente tedesca Part Records. E sì…siamo molto carichi!
Nella vostra musica convergono più generi, che contribuiscono a creare un inedito mix in cui non manca lo Ska. Quali sono le vostre principali influenze?
Intanto partiamo dal Rhythm’n’blues più oscuro degli anni 50, coi suoi stroll e sax più esasperati, dal Doo wop più estremo dei Coasters ai duetti rockabilly, che facevano dell’armonizzazione vocale la caratteristica del pezzo. Addirittura abbiamo riarrangiato dei brani country hillbilly di Jim Reeves e i Maddox Bros. D’altronde non abbiamo inventato nulla, perché le big band jamaicane del primo ska da sound system lo facevano già dalla fine dei ’50, ispirate dal sound di New Orleans che arrivava disturbato via radio oltre il mar dei Caraibi. In più una certa estetica “crampsiana”, che aleggia su tutto il nostro atteggiamento, ci va proprio a genio.
Per quanto riguarda lo Ska, le nostre influenze sono soprattutto quelle dell’original sound pre-rocksteady, lo ska più popolare e vicino a calypso e rhythm’n’blues americano. Ovviamente Antonella fa gli arrangiamenti vocali con i Blues Busters in testa!
Sono rimasto molto sorpreso nello scoprire che fate più live all’estero che in Italia. Come vivete questa cosa? Dove siete stati ultimamente?
Sia all’estero che in Italia ci sono molti festival con una buona apertura mentale e una propensione a slittare un po’ tra i generi. Questo nostro essere “borderline” definisce la nostra unicità, rendendoci interessanti sia per la scena ’50 che ’60. Credo fondamentalmente che all’estero abbiano più disponibilità economica per ingaggiare band straniere. Chiaramente è sempre lusingante essere apprezzati all’estero, in fondo siamo umani. E’ fighissimo, così poi stiamo a goderci tutto il festival gratis!
Abbiamo fatto recentemente una bella data in Austria e ad agosto saremo a Chateau Roux (Francia) per l’Ink and Roll e dopo tre giorni ripartiremo per Leeds (Regno Unito) per il Wakey Waky Race…evviva!
Alcuni di voi militano anche in un altro gruppo, Wheels Fargo and the Nightingale. Di che si tratta?
Ormai è la nostra decennale band di hillbilly music, con cui abbiamo girato gran parte dell’Europa e inciso tre dischi per Part Records. È ormai un progetto affermatissimo che ci dà continui spunti e soddisfazioni, ma che rimane comunque entro i non piccoli confini della scena rockabilly mondiale (siamo distribuiti anche in Giappone). Antonella è l’indiscussa voce solista in un quintetto che comprende il sound di contrabbasso, banjo, steel guitar, washboard e rullante. Molto fedele all’hillbilly autentico dei primi anni ’50 con un ruspante sapore “old time”.
Scegliete un paio di vostri video dal vivo per salutarci!