Western Reggae Hits (El Paso Records): recensione e streaming

Western Reggae Hits contiene 4 singoli che rimandano all'immaginario western versione reggae

Quello tra le sottoculture, la musica giamaicana e gli spaghetti western è un rapporto particolarmente affascinante che vanta numerosi precedenti. La serie di singoli Western Reggae Hits rinnova questo legame.

Quando, negli anni ’60, tra i mods e i rude boys esplosero gli spaghetti western, i tanti artisti reggae amati dal mondo delle sottoculture non tardarono a rendere tributo, attraverso una serie di canzoni, agli attori, alle colonne sonore ed ai film di quel filone. Gli Upsetters di Lee Perry, i Destroyers, King Stitt, i Crystalites e gli Heptones furono solo alcuni tra questi. Western Reggae Hits si riallaccia idealmente a quegli artisti e ci presenta quattro band per quattro singoli che esprimono l’amore per gli spaghetti western ed il reggae riprendendo le colonne sonore degli anni d’oro del genere. Protagonista di quest’operazione discografica, cominciata nel 2014, è la spagnola El Paso Records. Il risultato è un progetto godibile ed interessante, perché riporta al presente e restituisce freschezza ad una passione che parte da lontano.

Western Reggae Hits Vol. 1 – The Undertakers

  1. Guns Don’t Argue
  2. Riding To Sonora

Il primo tra i quattro singoli è uscito nel 2014 e vede per protagonisti gli argentini Los Aggrotones (aka The Undertakers) che rendono tributo a Bullets Don’t Argue, film western del 1964 diretto da Mario Caiano con le musiche di Ennio Morricone, qui rivisitate con un reggae che ci fa pensare a quello di fine anni ’60. La seconda traccia, Riding To Sonora, è ispirata al reggae strumentale degli anni ’70 e da tastieristi quali Robbie Lynn e Winston Wright; essa ci rimanda a Sartana non perdona, opera del 1968 di Alfonso Balcázar con le musiche di Francesco De Masi.

 

Western Reggae Hits Vol. 2 – Tempranos

  1. Arizona Colt
  2. I giorni dell’Ira

I Los Tempranos sono una band skinhead reggae/rocksteady paraguaiana, che omaggia due grandi classici della tradizione western. Il primo è Arizona Colt, diretto da Michele Lupo nel 1966 con, tra i protagonisti, l’iconico Giuliano Gemma. Le musiche sono, ancora una volta, di Francesco De Masi. La seconda traccia è un riferimento a I giorni dell’ira, western di Tonino Valerii del 1967 con Lee Van Cleef e Giuliano Gemma. Qui la colonna sonora è di Riz Ortolani.

 

Western Reggae Hits Vol. 3 – West Kensingtons

  1. Ecstasy Of Gold
  2. Django

I West Kensingtons sono una band “Dirty reggae” dalla Philadelphia, che rende tributo al più celebre western di sempre: Il buono, il brutto, il cattivo; diretto nel 1966 da Sergio Leone, con Clint Eastwood come protagonista. La colonna sonora originale, Ecstasy Of Gold, era ovviamente di Ennio Morricone. La seconda traccia è Django, tratta dall’omonimo film del 1966 diretto da Sergio Corbucci, recentemente di nuovo alla ribalta grazie allo splendido remake di Quentin Tarantino. In quest’ultimo caso le musiche sono di Luis Enríquez Bacalov.

 

Western Reggae Hits vol. 4 – The Upshitters

  1. For A Few Dollars More
  2. C’e Sabata (aka Bootboys Go West)

È sufficiente leggere il nome di questa band per capire i loro riferimenti. Spagnoli, gli Upshitters ci regalano un lato A che omaggia con energia Per qualche dollaro in più, film ancora una volta di Sergio Leone, del 1965, con musiche sempre di Ennio Morricone. In questo caso, però, a colpire è soprattutto il video: un piccolo ed originale capolavoro che vede questi ragazzi immedesimarsi direttamente in quelle atmosfere. Il risultato è splendido. Il lato B è C’e Sabata, omaggio al filim Ehi amico… c’è Sabata. Hai chiuso! di Gianfranco Parolini, del 1969, con musiche di Marcello Giombini. In entrambi i casi l’intro è caratterizzato da una citazione tratta direttamente dalle opere in questione.

 

Leggi anche Mods e rude boys al cinema: gli spaghetti western e le sottoculture: “I western italiani di registi come Sergio Leone, Sergio Corbucci o Sergio Sollima erano diversi ed avevano tutto quello che mods e rude boys volevano vedere in un film.

2 Commenti

  1. Alfonso SC

    Grazie per la recensioni

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    1. Gabriele Cavalera

      è stato un piacere!

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